Artur Schaback, co-fondatore ed ex CTO di Paxful, rischia fino a cinque anni di carcere dopo aver ammesso di non aver implementato i protocolli essenziali antiriciclaggio (AML) presso l'exchange di criptovalute.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rivelato che la sentenza di Schaback è fissata per il 4 novembre, in seguito alla sua dichiarazione di colpevolezza l’8 luglio.

Il patteggiamento di Schaback prevede una multa di 5 milioni di dollari, pagabili in tre rate: 1 milione di dollari immediatamente, 3 milioni di dollari entro la data della sentenza e l'ultimo milione di dollari nei prossimi due anni. Si dimetterà anche dal consiglio di amministrazione di Paxful.

I pubblici ministeri hanno indicato che Schaback, insieme all'allora amministratore delegato di Paxful, hanno trascurato di istituire il programma antiriciclaggio richiesto entro i primi 90 giorni di attività dell'azienda, come previsto dal Bank Secrecy Act. Inoltre, non sono riusciti a creare un processo Know Your Customer (KYC) per verificare l’identità degli utenti.

Questa supervisione ha permesso che Paxful venisse utilizzato per il riciclaggio di denaro e altre attività illegali tra luglio 2015 e giugno 2019. 

Schaback e il suo partner hanno consentito di fare trading sulla piattaforma senza un'adeguata verifica dell'utente e hanno pubblicizzato falsamente Paxful come se non richiedesse KYC.