Il recente aumento delle tariffe energetiche emanato dall’Amministrazione Nazionale dell’Energia del Paraguay (ANDE) ha spinto le aziende minerarie di bitcoin a cercare alternative nei paesi vicini, come Argentina e Brasile. 

Una joint venture tra società argentine e brasiliane ha recentemente annunciato un’iniziativa da 8 MW con l’obiettivo di generare 200 MW entro il 2026, e altri migreranno secondo gli esperti del settore.

Il Paraguay si trova di fronte all'esodo del mining di Bitcoin a causa dell'aumento delle tariffe energetiche

Il Paraguay rischia di vedere sgomberata gran parte della sua industria mineraria di Bitcoin. 

Secondo esperti del settore, il recente aumento delle tariffe energetiche per le operazioni di mining di bitcoin sta spingendo le aziende a riconsiderare la loro permanenza nel paese a causa delle migliori condizioni in altri paesi. 

Gli esperti del settore hanno riferito che l’aumento del 14% potrebbe essere eccessivo per alcune aziende che già cercano alternative in paesi come Brasile e Argentina.

Uno di questi progetti è una joint venture tra imprese argentine e brasiliane, che ora si stabilirà nella regione di Zapala in Argentina, per usufruire degli incentivi energetici per le imprese che vi si stabiliranno.

La joint venture tra “Zapala Mining” e “Patagonia 360” cercherà di sfruttare le possibilità del mining di bitcoin sfruttando metodi di sfruttamento energetico non convenzionali a Vaca Muerta, uno dei più grandi giacimenti petroliferi dell’Argentina.

Il progetto mira a raggiungere una generazione di 200 MW entro il 2026, iniziando con 8 MW a ottobre. Tuttavia, questo non è l’unico progetto che cerca di migrare verso altri paesi dopo il recente aumento delle tariffe. 

Fernando Arriola, presidente della Camera Fintech paraguaiana, ha dichiarato che diverse aziende hanno già firmato i documenti per portare le loro attività in Argentina.

Arriola ha dichiarato:

“Circa sei dei nostri partner hanno già ottenuto contratti in Argentina, poiché i prezzi dell'energia sono più convenienti. Il costo varia dai 28 ai 37 dollari”.

Arriola ha anche valutato che la migrazione è imminente date le attuali condizioni in Paraguay e che solo alcune difficoltà nell'importazione di attrezzature per l'estrazione di bitcoin potrebbero impedirla. 

“Oltre a ciò, prevedo senza dubbio nei prossimi sei mesi un’immigrazione dal Paraguay verso l’Argentina e il Brasile”, ha sottolineato.

Cosa ne pensi della migrazione delle società minerarie di bitcoin dal Paraguay all'Argentina e al Brasile? Raccontacelo nella sezione commenti qui sotto.