🔥Al fresco della stampa! I problemi economici del Venezuela hanno portato a un'impennata delle rimesse di criptovalute, che rappresentano il 9% dei 5,4 miliardi di dollari inviati a casa nel 2023. Si tratta dell'enorme cifra di 461 milioni di dollari!💰

Nonostante disponga delle riserve petrolifere più grandi del mondo, l'economia del Venezuela è come una montagna russa che non fa altro che scendere.🎢 Inflazione, carenza di approvvigionamento e corruzione sono la norma.

Con un colpo di scena, nel 2018 il governo ha lanciato una criptovaluta sostenuta dallo stato, il Petro, per eludere le sanzioni statunitensi. Ma ebbe lo stesso successo di una teiera di cioccolato, grazie alle preoccupazioni sulla corruzione e al mancato riconoscimento come moneta a corso legale.🍫☕

Avanzando rapidamente fino al 2024, il governo è ancora interessato a utilizzare le risorse digitali per aggirare le sanzioni. Si dice che potrebbero usare criptovalute per transazioni petrolifere internazionali.🛢️

Ma aspetta, c'è di più! Tether, un emittente di stablecoin, ha congelato gli asset venezuelani in conformità con le sanzioni statunitensi. E la carenza energetica del Paese ha portato al divieto del mining di criptovalute. Parliamo di un doppio smacco!💥

Qual è la tua opinione a riguardo? Le criptovalute sono l’ancora di salvezza di cui il Venezuela ha bisogno o solo l’ennesimo cerotto su una ferita da proiettile? Lascia i tuoi pensieri qui sotto!👇#DeFi#Web3 #CryptoNews