Qual è la posizione di Kamala Harris riguardo alle criptovalute?

Questa domanda è diventata più urgente dopo che il vicepresidente degli Stati Uniti è emerso come la migliore alternativa per la nomina democratica in seguito al pessimo risultato del dibattito del presidente Joe Biden contro Donald Trump la scorsa settimana.

Sebbene Biden abbia promesso di rimanere in corsa e Harris non abbia fatto alcuna offerta pubblica per diventare il 47esimo presidente degli Stati Uniti, ora ha una probabilità del 14% di vincere le elezioni, secondo una scommessa sul sito di scommesse crittografiche Polymarket.

Biden e Trump hanno rispettivamente il 12% e il 63% per rivendicare un secondo mandato alla Casa Bianca.

Allo stesso modo, una memecoin a tema Harris chiamata Kamala Horris è aumentata di oltre il 1.300% nell'ultima settimana.

La questione della posizione di Harris riguardo alle criptovalute è pertinente, dato che il settore è diventato una questione scottante nelle elezioni di quest’anno.

L’amministrazione Biden è stata per lo più ostile nei confronti del settore delle criptovalute, ma la posizione di Harris è più difficile da capire.

Non ha mai preso una posizione ufficiale nei confronti delle criptovalute né ha commentato il settore.

La Casa Bianca non ha risposto a una richiesta di commento.

Le informazioni finanziarie indicano che né Harris né suo marito, Douglas Emhoff, hanno esposizione al settore delle criptovalute, preferendo invece investire in buoni del Tesoro e mercati emergenti.

Tuttavia, durante la campagna elettorale del 2020, Harris ha assunto Ryan Montoya, l'ex responsabile della tecnologia della squadra di basket Sacramento Kings, come direttore della programmazione e dell'anticipo.

Sotto Montoya, i Sacramento Kings sono stati la prima squadra sportiva al mondo ad accettare Bitcoin, un fatto che mostra sulla sua pagina LinkedIn.

Il team ha anche estratto Ether e lanciato una raccolta NFT.

Montoya ora lavora per la Casa Bianca come assistente del presidente, sebbene mantenga anche il suo ruolo originario di programmazione.

In quanto tale, è improbabile che abbia influenza sulla politica.

Ma Harris, originario di San Francisco, ha forti legami con l’industria tecnologica, ha riferito il New York Times nel 2020.

La sua nomina a vicepresidente è stata vista come una “buona notizia” per la Silicon Valley.

Con l’intensificarsi degli sforzi di lobbying nel campo delle criptovalute – e con le banche di Wall Street che si uniscono all’incursione per conto del settore – potrebbe avere senso per Harris dichiararsi pro-Bitcoin prima di una dura corsa presidenziale.

Oppure potrebbe perseguire le stesse politiche di Biden e trattare con freddezza le criptovalute.

Motori del mercato delle criptovalute

  • Il Bitcoin è sceso del 5,2% nelle ultime 24 ore, scambiando a 57.200 dollari.

  • Ethereum crolla del 6,1% a 3.100 dollari.

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Tom Carreras è un corrispondente dai mercati per DL News. Hai un suggerimento su Harris e Bitcoin? Contatta tcarreras@dlnews.com.