La Corte Suprema si è pronunciata a favore di Ripple, la società dietro XRP, in un caso storico che sfida l'autorità della Securities and Exchange Commission (SEC). La sentenza ribalta un precedente del 1984 che aveva conferito ad agenzie federali come la SEC ampi poteri per regolamentare le industrie.

La SEC ha utilizzato i suoi poteri di regolamentazione per reprimere le società di criptovaluta, tra cui Ripple, accusata di violare le leggi sui titoli. Tuttavia, la decisione della Corte Suprema costituisce un precedente che limita la capacità della SEC di regolamentare le industrie e potrebbe aprire la strada a una maggiore innovazione e crescita nel settore delle criptovalute.

La sentenza è una vittoria significativa per Ripple e per la più ampia comunità di criptovalute. XRP, la criptovaluta nativa della rete Ripple, ha reagito positivamente alla notizia, guadagnando l'1,21% giovedì prima di crollare dello 0,95% venerdì per chiudere la sessione a 0,4709$.

Nonostante lo sviluppo positivo, XRP rimane al di sotto delle sue medie mobili esponenziali (EMA) a 50 e 200 giorni, indicando tendenze dei prezzi ribassiste. Tuttavia, un superamento delle linee di tendenza potrebbe dare ai rialzisti una corsa verso l'EMA a 50 giorni, mentre un superamento dell'EMA a 50 giorni potrebbe segnalare un passaggio all'EMA a 200 giorni e al livello di 0,55$.

La battaglia legale in corso tra la SEC e Ripple è stata osservata da vicino dalla comunità delle criptovalute, e molti la vedono come un banco di prova per il contesto normativo del settore. La sentenza della Corte Suprema rappresenta uno sviluppo significativo che potrebbe avere implicazioni di vasta portata per il settore.

In conclusione, la sentenza della Corte Suprema è una grande vittoria per Ripple e per la più ampia comunità delle criptovalute, poiché limita l'autorità della SEC e apre la strada a una maggiore innovazione e crescita nel settore delle criptovalute.

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