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Marco Modonesi
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Programma televisivo nazionale italiano "Chi l'ha visto?" Indaga sulla truffa Crypto di Franco Bonzi #scamriskwarning #scammeralert Ieri sera su RaiTre la trasmissione "Chi l'ha visto?" ha approfondito il caso di Franco Bonzi, vittima di una truffa sulle criptovalute. Per chi non lo conosce, "Chi lo ha visto?" è uno show televisivo italiano che indaga sui casi di persone scomparse e sui misteri correlati. Franco Bonzi è stato indotto con l'inganno ad acquistare Bitcoin da un truffatore che si spacciava per la cantante Dua Lipa in una classica truffa romantica. Bonzi credeva di avere un portafoglio crittografico del valore di £ 80.000 o euro, ma si è scoperto che questo portafoglio non è mai esistito. Questa truffa prevedeva di mostrare a Bonzi un portafoglio di sola visualizzazione, facendogli credere di possedere ingenti fondi. Bonzi ha acquistato Bitcoin da un servizio di trasferimento di denaro a Milano e lo ha trasferito ai truffatori, che hanno promesso rendimenti elevati. Gli hanno fatto scaricare un'app per visualizzare un portafoglio falso che sembrava contenere ingenti somme di denaro. Come ha funzionato la truffa I portafogli di sola visualizzazione sono progettati per monitorare gli investimenti senza spostare fondi, una funzionalità spesso abusata dai truffatori. Le vittime vedono somme ingenti ma non possono accedervi. Bonzi era convinto che i fondi fossero suoi, sulla base delle istruzioni del truffatore che si spacciava per Dua Lipa. Evitare truffe simili Per proteggerti: - Non inviare mai denaro a persone conosciute online. - Evitare offerte di investimento non richieste tramite telefono o social media. - Sii scettico nei confronti dei portafogli crittografici che non puoi controllare. - Non fidarti di nessun investimento che prometta rendimenti facili ed elevati. I Bitcoin di Bonzi possono essere recuperati? Dalle indagini è emerso che i Bitcoin di Bonzi sono passati attraverso uno scambio con verifica KYC, fornendo una potenziale pista. Tuttavia, l’uso di prestanome e di trasferimenti di fondi complica gli sforzi di recupero. L'episodio di ieri sera ha evidenziato la complessità di tali truffe e l'importanza della vigilanza nel mondo delle criptovalute.
Programma televisivo nazionale italiano "Chi l'ha visto?" Indaga sulla truffa Crypto di Franco Bonzi

#scamriskwarning #scammeralert

Ieri sera su RaiTre la trasmissione "Chi l'ha visto?" ha approfondito il caso di Franco Bonzi, vittima di una truffa sulle criptovalute. Per chi non lo conosce, "Chi lo ha visto?" è uno show televisivo italiano che indaga sui casi di persone scomparse e sui misteri correlati.

Franco Bonzi è stato indotto con l'inganno ad acquistare Bitcoin da un truffatore che si spacciava per la cantante Dua Lipa in una classica truffa romantica. Bonzi credeva di avere un portafoglio crittografico del valore di £ 80.000 o euro, ma si è scoperto che questo portafoglio non è mai esistito. Questa truffa prevedeva di mostrare a Bonzi un portafoglio di sola visualizzazione, facendogli credere di possedere ingenti fondi.

Bonzi ha acquistato Bitcoin da un servizio di trasferimento di denaro a Milano e lo ha trasferito ai truffatori, che hanno promesso rendimenti elevati. Gli hanno fatto scaricare un'app per visualizzare un portafoglio falso che sembrava contenere ingenti somme di denaro.

Come ha funzionato la truffa

I portafogli di sola visualizzazione sono progettati per monitorare gli investimenti senza spostare fondi, una funzionalità spesso abusata dai truffatori. Le vittime vedono somme ingenti ma non possono accedervi. Bonzi era convinto che i fondi fossero suoi, sulla base delle istruzioni del truffatore che si spacciava per Dua Lipa.

Evitare truffe simili

Per proteggerti:
- Non inviare mai denaro a persone conosciute online.
- Evitare offerte di investimento non richieste tramite telefono o social media.
- Sii scettico nei confronti dei portafogli crittografici che non puoi controllare.
- Non fidarti di nessun investimento che prometta rendimenti facili ed elevati.

I Bitcoin di Bonzi possono essere recuperati?

Dalle indagini è emerso che i Bitcoin di Bonzi sono passati attraverso uno scambio con verifica KYC, fornendo una potenziale pista. Tuttavia, l’uso di prestanome e di trasferimenti di fondi complica gli sforzi di recupero.

L'episodio di ieri sera ha evidenziato la complessità di tali truffe e l'importanza della vigilanza nel mondo delle criptovalute.
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