Il Giappone è lento ad approvare gli ETF crypto, mantiene tasse e regolamenti rigorosi
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Il Giappone è lento ad approvare gli ETF crypto, mantiene tasse e regolamenti rigorosi
IndiceCambiamenti nel mercato globalePreoccupazioni fiscali e normative Il Giappone è ancora ottimista su Bitcoin
I regolatori giapponesi esitano ad approvare fondi negoziati in borsa (ETF) basati su criptovalute, anche se i mercati globali abbracciano gli ETF crypto spot.
Nonostante le crescenti richieste da parte di gruppi di advocacy nazionali e le partnership che si stanno formando per lanciare prodotti di asset digitali, la posizione fiscale e normativa del Giappone continua a presentare ostacoli all'adozione.
Mario Nawfal, imprenditore e conduttore di “The Roundtable Show” su X, ha descritto l'approccio del Giappone agli ETF crypto come “ancora in modalità HODL.”
Cambiamenti nel mercato globale
Gli Stati Uniti e Hong Kong hanno già approvato ETF spot per Bitcoin (BTC) ed Ether (ETF), dimostrando una crescente disponibilità ad incorporare le criptovalute nella finanza tradizionale (TradFi).
Questo cambiamento è evidente negli investimenti istituzionali e al dettaglio in nuovi prodotti ETF crypto, come visto il 22 ottobre, quando gli investitori hanno versato 329 milioni di dollari nel iShares Bitcoin Trust di BlackRock.
La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha dato il via libera agli ETF spot BTC a gennaio, seguita dagli ETF Ether a luglio, mentre le autorità di Hong Kong hanno approvato entrambi ad aprile.
Tuttavia, il Ministero delle Finanze del Giappone e la sua Agenzia per i Servizi Finanziari (FSA) sono rimasti cauti riguardo alla volatilità e ai rischi associati ai prodotti ETF crypto.