Uno dei truffatori più noti nella storia delle
#cryptovalute è Mark Karpelès, l'ex
#ceo di Mt. Gox, una delle prime e più grandi piattaforme di scambio di
#Bitcoin ### L'Ascesa di Mt. Gox
Mt. Gox, abbreviazione di "Magic: The Gathering Online Exchange," inizialmente era un sito per lo scambio di carte da gioco. Tuttavia, nel 2010, sotto la guida di Jed McCaleb e successivamente di Mark Karpelès, la piattaforma si trasformò in un exchange di Bitcoin. Con il crescente interesse per Bitcoin, Mt. Gox rapidamente divenne la più grande piattaforma di scambio, gestendo circa il 70% delle transazioni globali di Bitcoin.
### La Caduta di Mt. Gox
Nel febbraio 2014, Mt. Gox sospese le operazioni di trading, chiuse il sito web e il servizio di scambio, e presentò istanza di fallimento. Karpelès annunciò che circa 850.000 Bitcoin, appartenenti sia ai clienti che alla società, erano "scomparsi," probabilmente a causa di un attacco hacker. Al tempo, questi Bitcoin valevano circa 450 milioni di dollari. Successive indagini rivelarono che gran parte dei fondi mancanti erano stati sottratti nel corso di diversi anni, mettendo in luce gravi lacune nella sicurezza e nella gestione dell'exchange.
### L'Indagine e il Processo
Le autorità giapponesi arrestarono Karpelès nel 2015 con l'accusa di appropriazione indebita e manipolazione dei dati. Durante il processo, fu accusato di aver trasferito 3 milioni di dollari dai conti dei clienti ai suoi conti personali per finanziare acquisti personali e affari non correlati. Karpelès negò le accuse di appropriazione indebita, ma ammise di aver manipolato i dati per nascondere le perdite dovute agli hacker.
### Il Verdetto
Nel marzo 2019, un tribunale in giappone condannò Karpelès per falsificazione di dati, ma lo assolse dalle accuse di appropriazione indebita. Fu condannato a due anni e mezzo di prigione, con sospensione della pena per quattro anni, il che significa che non dovrà scontare la pena se non commetterà ulteriori reati entro il periodo di sospensione.
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